sabato 19 dicembre 2009

neve e biscotti

Nevica.
Tutti in paranoia, l'Italia è bloccata.
Nevica e fa un freddo pinguino.
Oddio, che si fa ragazzi?
Non possiamo andare in giro, non possiamo riempire le nostre vite di frenesia.....paura e delirio bussano alla porta.
Ed intanto io sogno.
Mi sveglio stamane, bevo un caffè, preparato lentamente, senza fretta.
Poi mi metto accanto alla finestra ed osservo i fiocchi scendere, sempre di meno, fino a quando il cielo smette di piangere e tutto tace.
Un silenzio immoto, arcano, un silenzio primitivo a cui non siamo più abituati.
Fa quasi paura.
Ed io mi immagino la gente, chiusa nel tepore delle case, le famiglie, gli amanti che finalmente capiscono che il mondo può essere diverso, più lento, più a misura d'uomo.
I padri ascoltano i figli, le mogli abbracciano i mariti, l'amore sorride per qualche attimo.
Solo sogni probabilmente, la gente non sa più riconoscere la vera magia.
Più realisticamente i padri si incazzano coi figli perchè non danno una mano a pulire il vialetto di casa, i figli sono incazzati perchè le partite sono state rinviate, le mogli sono incazzate perchè i mariti sono a casa a rompere i coglioni invece di andarsene affanculo da qualche parte.
Chissà.
Io intanto apro una scatola di biscotti al cioccolato, mi siedo nella mia ccomoda poltrona, penso a tutto ed a niente.
Poi accendo la tv, vedo un servizio in cui la gente viene intervistata per le strade del paese e gli viene chiesto un commento sulla neve.
Ed in tutti, quella luce, quel ritorno a quando si è bambini brilla lì in fondo, oltre l'abbisso.
C'è ancora speranza dopotutto.

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